Le foglie sono di due tipi: Quelle basali formano una rosetta e sono provviste di un lungo picciolo. La forma è del tipo astata. Quelle disposte lungo il fusto sono sessili e non hanno picciolo. Infiorescenza ramosa, con rami eretti.
I fiori sono distinti in maschili, di colore rossiccio, disposti in fascetti su una piccola pannocchia di forma slanciata, e femminili. La fioritura inizia a fine primavera e dura tutta l’estate (giugno ad agosto).
Il frutto è un achenio ricoperto dai petali persistenti che assumono un colore rosso-ruggine.
Ha un sapore acidulo e si usa in aggiunta alle insalate fresche, agli spinaci e le verdure cotte in genere. Le foglie possono essere consumate fresche in piccole quantità. Si prepara anche una salsa per accompagnare pesce e carne, hanno un sapore gustoso anche per la crostata.
I suoi benefici oltre che nutrizionali, sono per la medicina tradizionale a base di erbe; contiene vitamine e minerali, di cui: vitamina C, vitamina A, calcio, potassio, zinco, ossalato di ferro, acido ossalico e ferro. La varietà hortensis, che è quella coltivata, contiene meno ossalati.
L’acetosa era conosciuta già nei tempi antichi come pianta officinale, tanto che gli Egizi e gli antichi romani la utilizzavano come condimento per i brodi di pollo con pomodori e lenticchie.È grazie a Carlo Magno che intensificò la sua coltivazione nei giardini dei chiostri monastici e si diffuse maggiormente. I medici medievali la utilizzavano per curare la peste e il colera e si cercava di curare anche lo scorbuto, un’affezione derivante dall’assenza di vitamina C.